Come saranno le nostre regioni nel 2030?

RIUNIONI CON I PORTATORI DI INTERESSE REGIONALI DI PIEMONTE E FRIULI VENEZIA GIULIA

Sinergia con gli stakeholder per definire la strategia energetica della Regione Piemonte

Al meeting organizzato il 13 Febbraio scorso dalla Regione Piemonte, con il supporto del politecnico di Torino, hanno partecipato i rappresentanti dei principali stakeholder regionali del settore energia. Obiettivo dell'incontro è stato quello di raccogliere e condividere il maggior numero di suggerimenti per la preparazione del Piano d'Azione regionale, uno dei risultati chiave di PROSPECT2030.

I circa 25 portatori di interesse presenti, appartenenti a diversi target (amministrazioni locali, agenzie di settore, fornitori di infrastrutture e servizi pubblici, ESCo, associazioni di categoria e ambientaliste, istituti di ricerca e Politecnico), hanno condiviso numerose proposte per sviluppare nel modo più efficace la strategia energetica regionale. Gli argomenti principali discussi riguardavano efficienza energetica, reti di distribuzione, energie rinnovabili e green economy, suddivisi in base a diversi aspetti: economico-finanziario, normativo e negoziale.

La discussione si è focalizzata principalmente sul ruolo che la Regione deve avere come coordinatore territoriale, come fornitore di supporto tecnico e finanziario sia in ambito pubblico che privato, nonché come promotore di uno snellimento burocratico delle procedure autorizzative. Per quanto riguarda le tecnologie innovative da supportare, si è parlato di solare termico, teleriscaldamento, biogas, biomasse, smart grid, idrogeno e pompe di calore di medio-piccole dimensioni. In evidenza anche la promozione dell'efficienza energetica degli edifici e, in particolare, la necessità di cumunicare ai cittadini l'importanza dell'efficienza e del risparmio energetico nella vita quotidiana. L'incontro si è rivelato essere una fruttuosa opportunità per rafforzare il dialogo con gli staholder regionali; i loro input verranno analizzati a fondo e utilizzati per implementare al meglio le politiche e le attività regionali.

stakeholders Piemonte


Friuli Venezia Giulia: obiettivi strategici per la prossima programmazione comunitaria (2021-27) nel campo energetico discussi a Udine

Venerdì 17 gennaio a Udine, nel palazzo della Regione si è riunito il gruppo dei portatori d’interesse regionali per il progetto europeo PROSPECT2030.
Organizzata da APE FVG e dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, entrambi partner del progetto, la riunione ha permesso il confronto tra la Regione, le due Università di Udine e Trieste, nonché i clusters della metalmeccanica Comet, del Legno Arredo Casa e dell’agroalimentare Agrifood FVG: l’obiettivo era individuare le criticità che hanno frenato la transizione energetica nel periodo di programmazione 2014-20, in via di conclusione, per non ripetere gli stessi sbagli ma anzi imparare da questi in vista della nuova programmazione strategica dei fondi comunitari 2021-27.

Presenti in sala Patrizia Simeoni (Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura di UniUd), Giorgio Sulligoi (Dipartimento di Ingegneria e Architettura di UniTs), Riccardo Zanelli (Cluster Comet), Carlo Piemonte (Cluster Legno Arredo Casa), Pierpaolo Rovere (Cluster Agrifood FVG), Sandra Sodini (Regione FVG – Servizio Relazioni Internazionali), Sebastiano Cacciaguerra (Regione FVG – Direzione centrale difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Servizio energia) assieme agli ing. Gianpaolo Giugovaz e Paola Cefalo, Andrea Giorgiutti (Regione FVG – Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Servizio valorizzazione qualità’ delle produzioni) e Matteo Mazzolini (APE FVG).

L’incontro è iniziato con la presentazione del report energetico sulla nostra regione che mette in luce le caratteristiche del sistema energetico regionale e fa un’analisi dei principali consumi finali di energia. Il FVG vanta una percentuale di utilizzo di fonti rinnovabili maggiore della media nazionale ed europea, ma le emissioni di CO2 continuano ad essere tra le più alte, ovvero 8,2 tonnellate per capita/anno.
Il settore industriale si conferma il più energivoro (38%) seguito a ruota da quello residenziale (28%), trasporti (18%) e servizi (14%). L’agricoltura conta solamente il 2% del totale, ma Pierpaolo Rovere di Agrifood FVG fa notare come in quel dato non venga conteggiata la distribuzione dei prodotti alimentari.
Nonostante le numerose reti di teleriscaldamento a fonti rinnovabili (biomassa) adottate sul territorio, la più grande, quella di Udine, è alimentata a gas naturale.

Dove puntare per costruire una regione più sostenibile? Quali azioni adottare per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio?
Quattro sono gli ambiti tematici suggeriti da APE FVG:
1. Efficienza energetica
2. Produzione di energia da fonti rinnovabili locali
3. Riduzione delle emissioni di CO2
4. Miglioramento delle competenze

Possibili indicatori di questa transizione potrebbero essere la riduzione del fabbisogno di energia fossile (in particolare negli edifici, ma anche tra le PMI, ossatura del nostro sistema produttivo), la riduzione del parco macchine circolante alimentato a combustibili fossili, il numero di specializzati nel settore dell’energia sostenibile.
Alcuni spunti di riflessione emersi durante l’incontro riguardano il patrimonio edificato in regione, vecchio dal punto di vista energetico ma che riqualificato potrebbe diventare un fattore di rigenerazione del capitale territoriale nonché una fonte di attrazione, frenando contemporaneamente il consumo di suolo.
Tra le criticità, la difficoltà di accesso ai fondi e lo scarso utilizzo degli incentivi dovuto alla disinformazione, nonché il “fare sistema” permettendo a tutti di contribuire come suggerito da Carlo Piemonte del Cluster Legno Arredo Casa. Altro punto nevralgico è l’integrazione delle fonti e delle soluzioni tecnologiche, come ricorda la prof. Simeoni di UniUd ad esempio per l’utilizzazione del calore di scarto. Un punto dolente per l’università e la scuola in generale riguarda la difficoltà ad indirizzare gli studenti verso la domanda di lavoro, ora incentrata nella produzione. Ma quanti si iscrivono ad ingegneria?
Vengono citate anche alcune best-practices: il prof. Sulligoi di UniTs porta l’esempio del porto di Trieste e dei treni merci che da lì partono, togliendo una parte dei camion sulla strada. Nell’ambito del recupero di materie prime riutilizzabili c’è invece l’esempio Cartiere Burgo (Mosaico Srl) in cui un sottoprodotto viene ora utilizzato nella produzione del cartone. 

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